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lunedì 19 luglio 2010

I confetti.... le origini

La parola confetto deriva da “confectum”, participio passato di conficere, ossia preparato, confezionato. Nel Medioevo ci si riferiva con questo termine alle confetture o alla frutta secca ricoperta di miele, non al confetto così come lo conosciamo oggi.
Ma allora quando nasce il confetto? Questa è una domanda a cui non è facile rispondere, è davvero difficile collocare in un’epoca ben precisa la nascita di questo dolciume. Sembra che il primo confetto fosse indirizzato a fini terapeutici (il preparato medicinale era ricoperto da un guscio dolce, per renderlo più gradevole ), e pare che sia stato inventato da un arabo di nome Al Razi. Al di là, però di questa piccola curiosità secondo alcuni storici la nascita del confetto risale al 1200 periodo in cui mandorle anici ecc venivano ricoperte da uno strato di miele indurito, quindi questi prodotti rappresentano l’antenato del confetto così come lo conosciamo e gustiamo oggi.





Questi dolcetti erano molto apprezzati dalle famiglie nobili che di solito li conservavano in dei preziosi cofanetti decorati che successivamente avrebbero dato vita alle bomboniere ( circa due secoli più tardi ). Di tali prodotti si ha notizia a Venezia a partire dal 1200 (come già evidenziato) dove arrivavano dai mercati dall’estremo oriente, era, infatti, in uso nell’impero bizantino gettare questi dolcetti dai balconi nobiliari sul popolo festante durante i festeggiamenti carnasciali.




Ma se andiamo ancora più indietro nel tempo secondo alcuni l’origine dei confetti è da far risalire addirittura al periodo romano, quando per festeggiare nascite e matrimoni si usava lanciare dei bon bon realizzati con anime di mandorle, miele e farina.
Fino adora però si è parlato di confetti fatti col miele non con lo zucchero e questo perché dobbiamo aspettare il tardo 400 quando lo zucchero venne esportato dalle Indie occidentali. Da quel momento in poi diventerà protagonista assoluto nel processo di dolcificazione, relegando il miele ad un ruolo marginale. Poeti e scrittori come Il Leopardi, Carducci, Verga, Pascoli,e D’annunzio hanno citato i confetti come dolci che arricchiscono pranzi importanti e cerimonie solenni, ed inoltre non dobbiamo dimenticare che ad ogni festività corrisponde un colore di confetto differente. La tradizione vuole che il confetto usato per il matrimonio sia bianco, ad indicare la purezza della sposa. Il rito del lancio dei confetti all’uscita del corteo dalla chiesa veniva chiamato “sciarra”, ossia rissa, riferito ai ragazzi che dopo il lancio accorrevano a raccogliere i dolci creando confusione.



Nel battesimo i confetti invece saranno rosa per le bambine, ad indicare il colore del sangue e quindi la fertilità femminile, e azzurri per i maschietti ad indicare il colore del cielo e quindi la futura elevatezza morale. Alle nozze d’oro i confetti color oro , a quelle d’argento i confetti argentati, per la laurea rossi, per le promesse di matrimonio verdi e via di seguito.




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